U' Cannitte' – Storia di un oggetto lucano

Chi sono

Mi chiamo Silvio, ho….

Il mio maestro del cannittè, fu il sig. Zio Michele, (non perché fosse mio zio ma perché le persone adulte si appellavano tutte come zio) nel lontano 1970. io bambino di dieci anni, da lui imparai l’arte di costruire u cannittè, con legni di diversi tipo: nocciolo, noce, sambuco, ciliegio, orniello, gelso, castagno ovvero tutti legni che sono dolci da intagliare e bucare.

Z Michele usava il succhiello per bucare il legno, ne aveva di diverse misure che li conservava insieme al coltello.

Con il passare degli anni u cannittè venne messo nel dimenticatoio, i bicchieri di carta sostituiscono egregiamente il bere a garganella, le nuove generazioni non si trovano più nella necessità di andare in campagna e si perse l’uso del cannittè.

Rimane in uso solo in persone armai adulte, che continuano ad andare in campagna per i lavori o nelle scampagnate.

Ciò nonostante, in questi anni, u cannittè si è evoluto con forme e colori e potrebbe ritornare a far parte della nostra cultura popolare.

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